Stella di Natale: come curarla per mantenerla a lungo

La Stella di Natale è senza dubbio uno dei simboli di questa festa. Con i suoi fiori rossi, è sicuramente la pianta più regalata nel periodo natalizio.

Vediamo come coltivarla e conservarla a lungo. Con i trucchi giusti, è possibile far rifiorire la Stella di Natale! Seguite i nostri consigli e vedrete che soddisfazione…

Stella di Natale: coltivazione

La Stella di Natale è un fiore che non richiede cure complicate. Come sempre, però, è bene conoscere la pianta e capire quali sono le buone pratiche per la sua coltivazione.

Iniziamo dal Vivaio. Dopo l’acquisto, durante il trasporto, state attenti a non far prendere freddo alla pianta: non tollera il gelo.

Se ricevete una Stella di Natale in regalo, liberatela subito dal cellophan con cui è stata confezionata: la pianta ha bisogno di aria a luce.

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Dove posizionare il vaso? La Stella di Natale cresce bene all’interno, in qualsiasi stanza della casa, in una posizione ben luminosa.

Come sempre, è meglio mettere la pianta lontano da fonti di calore diretto come termosifoni e stufe. A proposito: stufe, stufe a pellet e caminetti tendono a seccare un po’ l’aria. La Stella di Natale soffre anche le correnti d’aria.

Stella di Natale: come conservarla

Per quanto riguarda le innaffiature, la Stella di Natale soffre molto i ristagni idrici. Per essere sicuri che la pianta abbia sempre il fiusto apporto di acqua, è buona norma – almeno ogni tanto – estrarla dal vaso e controllare l’idratazione di tutto il panetto di terra.

Molto spesso, infatti, una pianta che ci sembra secca in superficie in realtà ha le radici ancora idratate e non necessita di una nuova innaffiatura. Un altro trucco è di controllare il peso del vaso prima di dare acqua alla pianta, che generalmente va data due volte a settimana.

Mentre annaffiamo, dobbiamo ricordarci che l’acqua in eccesso nel sottovaso va sempre eliminata.

Ogni 15 giorni, la Stella di Natale può essere concimata con un fertilizzante a base di fosforo e potassio.

Come far rifiorire la Stella di Natale?

stella-di-natale-2La Stella di Natale è una pianta tipicamente natalizia. La fioritura avviene in inverno: questo perché è una pianta fotoperiodica, o brevidiurna, che fiorisce quando le giornate sono più corte e il buio prevale sulla luce.

Terminata la fioritura invernale, la Stella di Natale non va buttata: può tornare a rifiorire l’autunno seguente!

Come fare per ottenere una nuova fioritura della Stella? Per conservare la pianta e farla durare a lungo, passate le feste natalizie è meglio spostarla in un ambiente un po’ più fresco e luminoso, come ad esempio le scale di casa. La temperatura non deve mai scendere sotto i 15 gradi. Durante la primavera e l’estate, la Stella di Natale richiederà innaffiature solo una volta alla settimana, in attesa che riprenda la fase di crescita attiva.

Stella di Natale: potatura

La potatura delle Stelle di Natale si fa in primavera: quando i fiori si sono seccati, tagliamo i rami accorciandoli di metà lunghezza, sopra l’innestro di una foglia. Per cicatrizzare le potature, è consigliabile usare lo zolfo in polvere sui rami tagliati.

Sempre in primavera, possiamo provare a riprodurre la Stella di Natale per talea. Tagliamo un ramo con una lametta, per non schiacciare lo stelo con la forbice, e mettiamolo in un bicchiere di acqua tiepida. Quando avrà sviluppato le radici, possiamo metterla a dimora in un vaso.

Ottobre è il momento giusto per riportare le Stelle di Natale dentro casa, in attesa della fioritura invernale.

Un paio di curiosità sulla Stella di Natale

stella-di-natale-3Il nome scientifico della Stella di Natale è Euphorbia pulcherrima o Poinsettia. Noi la conosciamo come la pianta ornamentale che non può mancare nelle case nel periodo invernale, ma le origini della Stella di Natale ci portano al Messico, dove cresce spontaneamente e può arrivare fino a 4 metri d’altezza.

Il tronco della Stella di Natale contiene una sostanza bianca lattiginosa: ce ne accorgiamo quando stacchiamo una foglia. Questo latte è leggermente irritante per la pelle, ma può essere altamente tossica per cani e gatti.


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