Oleandro in vaso: cure e consigli pratici

L’Oleandro è una pianta ornamentale mediterranea, un arbusto sempreverde con foglie affusolate e fiori coloratissimi.

Coltivato in vaso, l’oleandro regala fioriture dalla primavera inoltrata all’autunno. L’oleandro vive bene anche nelle nostre zone di montagna perché è una pianta robusta e resistente al caldo e al freddo, di facile coltivazione.

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Oleandro in vaso: cure e consigli

Le piante di oleandro crescono bene in piena terra ma anche in vaso. Optare per la coltivazione in vaso dell’oleandro è un’ottima scelta specialmente nel bellunese, perché ci permette di mettere gli arbusti al riparo in un ambiente protetto quando sta per arrivare l’inverno e le temperature iniziano a scendere.

L’oleandro in vaso necessita un contenitore capiente: scegliamo un vaso ampio, adatto ad accogliere la crescita della pianta, capace di svilupparsi rapidamente in volume e altezza. Con le giuste cure, un oleandro in vaso può raggiungere anche i 2 metri d’altezza (che diventano 8 se coltivato in piena terra!). Il rinvaso di una pianta così sviluppata non è di certo un’operazione semplice. Ecco perché è meglio sistemare subito gli oleandri in vasi grandi e capienti.

Quando sistemiamo l’oleandro in vaso, usiamo un terriccio specifico per piante fiorite e un ammendante organico a base di Leonardite, che facilita la capacità di assorbimento delle radici e la crescita di nuovi germogli. Alla base del vaso è meglio mettere un po’ di argilla espansa che favorisce il drenaggio del terreno ed evita ristagni d’acqua che fanno marcire le radici.

L’oleandro ama la luce: la posizione ideale in cui sistemare il vaso è quindi in pieno sole, in un ambiente ben arieggiato e con temperature miti, anche se è capace di resistere – per breve tempo – al gelo ma anche al calore eccessivo.

Come per tutte le piante fiorite, il consiglio è di pulire subito gli oleandri dai fiori appassiti, che tolgono nutrimento alle nuove fioriture.

Oleandro in vaso: quanta acqua dare?

Vi sveliamo un trucco semplicissimo per capire di quanta acqua ha bisogno un oleandro: prima di innaffiare la pianta controlliamo con le dita lo stato del terreno, che deve essere appena umido ma non bagnato.  Se sentiamo che la terra è secca, dobbiamo dare un po’ d’acqua al vaso. L’oleandro richiede poca acqua, quindi le innaffiature non devono mai essere abbondanti e vanno ridotte nel periodo di riposo vegetativo della pianta, dalla fine dell’estate alla primavera successiva.

Oleandro in vaso: potatura

La potatura dell’oleandro va fatta in autunno: durante l’estate, la pianta cresce in modo veloce e disordinato e a fine fioritura arriva quindi il momento di tagliare. Per potare l’oleandro si inizia accorciando i rami fioriti e poi quelli laterali, anche fino a 10 cm dalla base del terreno. Esistono prodotti specifici per cicatrizzare i tagli da potatura e proteggere gli oleandri con una barriera protettiva che previene muffe e malattie: chiedete consiglio in Vivaio!

Oleandro in vaso: malattie

Le principali malattie che colpiscono le piante di oleandro sono legate ai parassiti: la cocciniglia attacca spesso le foglie dell’oleandro, infestando la parte inferiore delle foglie e indebolendo l’intera pianta.

Per proteggere gli oleandri in vaso dalle malattie, bisogna evitare che insetti e parassiti attacchino le piante. L’osservazione dello stato di salute della pianta è la prima cura da seguire. Appena ci accorgiamo che la pianta è stata colpita dai parassiti, possiamo ricorrere a un prodotto specifico da spruzzare sulle foglie. In Vivaio troverete insetticidi anti cocciniglie, acari, afidi e larve da applicare direttamente sulla parte inferiore delle foglie dell’oleandro.

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Oleandro in vaso: concimazione

Nella coltivazione dell’oleandro, la concimazione non è trascurabile: è una pianta che cresce velocemente e quindi richiede nutrimento per sostenere fioriture rigogliose. Un concime per piante fiorite o un concime granulare va benissimo per gli oleandri in vaso.

Il concime in granuli va sparso sulla superficie del terreno, attorno alla pianta di oleandro, seguendo le dosi indicate sulla confezione; poi si procede con l’innaffiatura della pianta, in modo che l’acqua sciolga i granelli di concime e favorisca l’assimilazione delle sostanze nutritive da parte del terriccio.

L’oleandro è velenoso?

Sì, l’oleandro è velenoso in ogni sua parte: fiori e foglie compresi. Dato che si tratta di una pianta velenosa, è meglio indossare i guanti da giardinaggio durante ogni operazione di cura, potatura e coltivazione. E naturalmente fare attenzione ai bimbi e agli animali che possono avvicinarsi alle piante di oleandro, così belle ma altrettanto tossiche.

Infatti, l’oleandro è velenoso per l’uomo ma anche per gli animali (cani, gatti, cavalli…) e colpisce il sistema cardiocircolatorio. Non pensate neanche lontanamente di bruciare i rami di oleandro, magari residuo di una potatura: rilasciano tossine pericolose e fumi tossici!

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