Orchidee: guida pratica

Il fascino unico delle orchidee

Le orchidee sono fiori incantevoli, guardarle sbocciare nelle nostre case ci fa sognare d’essere ai Tropici!

Il fascino delle orchidee risiede anche nella delicatezza di questa pianta che, nel passato, era privilegio dei collezionisti. Oggi è possibile per tutti coltivare queste piante dalle tantissime varietà, occorre solo un po’ d’attenzione nella cura e manutenzione.

Guida pratica alla manutenzione delle orchidee

Gli esemplari in vendita al giorno d’oggi sono certamente più robusti rispetto al passato, ciononostante è indispensabile conoscere i principali accorgimenti per avere delle fioriture da far invidia!

  • Le orchidee sono piante molto sensibili al fattore ambientale, richiedono una collocazione molto luminosa ma lontano da fonti di calore o da finestre che vengono aperte spesso, poiché temono gli sbalzi improvvisi di temperatura. L’ideale potrebbe essere un davanzale di una finestra che rimane chiusa, schermata da una tenda che lasci filtrare la luce solare, oppure rivolta a Nord. In estate l’orchidea può anche essere collocata in giardino o sul balcone, l’importante è che sia un angolo fresco e non esposto al sole.
  • Le orchidee crescono meglio in vasi piccoli, dove le radici si assestano intrecciandosi tra loro, creando un effetto estetico bellissimo. Perché non utilizzare quindi un vaso trasparente? In questo modo favoriamo ancor più l’illuminazione della pianta e la rendiamo ancor più decorativa.
  • In vasi piccoli, le orchidee sono stimolate a rifiorire in modo più rigoglioso e più frequente. Si possono aspettare molti mesi dall’acquisto della pianta prima di trapiantarla in un contenitore più grande e, successivamente, potrà essere rinvasata ogni due anni circa. L’importante è attendere che l’orchidea sia completamente sfiorita!
  • Il terriccio deve essere quello formulato appositamente per le orchidee: in Vivaio troverete il composto ideale e pronto all’uso, frutto di una sapiente combinazione di materiali diversi tra loro, come pezzetti di corteccia, torba, muschio, fibre di cocco e altre componenti che agevolano il drenaggio dell’acqua.

Attenzione! Le varietà di orchidee che risiedono in contenitori da appendere non hanno mai necessità di essere trapiantate poiché le loro radici sono pendenti e crescono in quel verso, assorbendo umidità dall’aria oppure grazie a vaporizzazioni quotidiane.

Annaffiare le orchidee

Le orchidee sono piante molto sensibili al rapporto tra temperatura e umidità dell’ambiente in cui si trovano. Più la temperatura è alta, minore deve essere l’umidità, più la temperatura si abbassa, maggiore deve diventare l’umidità.

Chiedete sempre al vostro vivaista le indicazioni corrette per l’innaffiatura della vostra orchidea. In generale, un segnale della necessità di acqua è il colore delle radici che spuntano dal vaso: quando diventano grigio-argento è il momento di annaffiare la pianta. Possiamo dire che, solitamente, le piante di orchidea devono essere annaffiate ogni 5/7 giorni, preferibilmente al mattino e sempre utilizzando acqua a temperatura ambiente e demineralizzata (va benissimo l’acqua piovana).

Non lasciate mai ristagnare l’acqua nel vaso, ma fatela defluire!

Come far rifiorire le orchidee

Quando la fioritura dell’orchidea termina, tagliate gli steli che portavano i fiori. Lasciate la pianta a riposo al fresco (circa 18-20°), con luce media e con il terriccio appena umido. Non concimate l’orchidea durante il periodo di riposo che durerà 7/8 settimane. Trascorso questo tempo, riportate la pianta in una posizione con luce solare maggiore (mai diretta o intensa!) e ricominciate a inumidire il terriccio e a concimare. Si formeranno così i nuovi steli e, dopo qualche settimana, i boccioli!